Il giorno 29 luglio alle ore 12 presso la sede del Ministero della Salute di Via Ribotta a Roma ha avuto luogo un incontro tra responsabili del Ministero della Salute e delegazione di FedEmo. Di seguito una sintesi di quanto emerso dalla discussione.
All’ordine del giorno sono stati posti i seguenti temi:
- Rivalutazione indennizzo ex Legge 210
- Transazione leggi 222 e 244 del 2007
- Equa riparazione
- Sentenze da pagare
- Situazione finanziaria generale
Di seguito una sintesi di quanto emerso dalla discussione dei singoli punti.
Rivalutazione
Rispetto alla rivalutazione, il Ministero informa di aver relazionato alla Corte di Strasburgo e di attendere da essa indicazioni. La registrazione del decreto è all’esame della Corte di Conti; dopo la pubblicazione il Ministero delle Finanze procede all’erogazione dei fondi. Il problema principale è rappresentato dalle regioni con piano di rientro (ad esempio Abruzzo e Calabria), per le quali la prima finanziaria va a sopperire il deficit del passato. In tutto lo stanziamento previsto è di 750 milioni di €, il primo anno 100 milioni, gli anni successivi gli importi saranno maggiori.
Equa riparazione/transazione
Il decreto è stato presentato a luglio 2014 e ad agosto è diventato legge. La ratio (stimolata dalla Cedu) era chiudere il contenzioso. L’equa riparazione è per tutti coloro che hanno fatto domanda di accesso alla transazione (con nesso causale, ascrivibilità e ricevibilità dell’istanza). Non possono essere considerati i contagi da coniuge (mentre sì da madre a feto) e subiti dagli operatori sanitari. E neppure gli eredi che hanno agito solo iure proprio.
Il Ministero, forte di un parere dell’Avvocatura dello Stato, ritiene che gli eredi iure proprio NON entrino né in transazione (leggi 222 e 244 del 2007), né in equa riparazione (legge 114/2014). Ciò sarebbe basato sull’assunto che entrambe le normative si rivolgano solo ai “danneggiati” in maniera diretta, e gli eredi vengano presi in considerazione solo se agiscono per il risarcimento del danno subito dal familiare deceduto, risarcimento che “ereditano” (come fosse una voce “attiva” dell’eredità). Invece il risarcimento del danno subito personalmente dagli eredi per la morte del familiare non intendono riconoscerlo, né con la transazione, né con l’equa riparazione. Si è osservato che c’è qualche frase poco chiara nel decreto moduli (i 10 anni di prescrizione, per esempio, che farebbero pensare al danno iure proprio), ma in punto di diritto il Ministero si è mostrato convinto del diniego.
FedEmo sostiene la tesi che la natura della lettera che il Ministero ha inviato rappresenti un’offerta, una proposta, che è perfezionata con l’accettazione. Se la ratio è chiudere il contenzioso, si chiede di non rigettare queste richieste, ma vedere quante sarebbero le persone interessate e rivalutare a quel punto la situazione.
Sul punto c’è stato un confronto vivace: il referente del Ministero ne riparlerà col Direttore Generale e riesamineranno la situazione. Sono state mandate ai danneggiati 1379 lettere; 825 hanno accettato e finora sono state pagate quasi 500 pratiche. Le 300 pratiche che mancano verranno pagate entro novembre. Da ottobre partiranno le lettere per coloro che sono in 6° categoria. Poi seguiranno quelli di 7° e 8° categoria. Il pagamento è previsto entro il dicembre 2017.
Per FedEmo in autotutela il Ministero potrebbe decidere di dare i 100 mila euro, a fronte di possibili esiti giudiziali più sfavorevoli per lo stesso.
Il referente del Ministero in questo momento non può garantire niente perché devono riferirsi alla legge. Le pratiche di equa riparazione e transazione vengono lavorate insieme.
Sentenze da pagare
Il Ministero ha avviato un progetto di ristrutturazione interna volto all’arruolamento di personale, ora ridotto a poche unità, per poter lavorare più velocemente le pratiche per quanto riguarda equa riparazione, iter transattivo e pagamento sentenze.
FedEmo ha fatto presente che nella riunione di marzo 2014 il Ministero aveva chiesto agli avvocati di non fare giudizi di ottemperanza per non ingolfare ulteriormente le pratiche del Ministero e “promettendo” il pagamento spontaneo delle sentenze. In realtà ciò è avvenuto soltanto in minima parte. Si è chiesto di conoscere una tempistica precisa in merito ai pagamenti per fornire agli associati delle date attendibili.
Il referente del Ministero ci ha informato che il progetto è già partito, ad ottobre insieme con il Direttore verrà fatto un primo report e una conseguente programmazione. Se avessero meno ottemperanze da gestire, potrebbero lavorare sulle sentenze. Vogliono vedere con il report se riescono a tenere i ritmi. Con il report possono capire quante sentenze riescono a lavorare entro dicembre 2015 e quante dopo quella data. Sempre ad ottobre vorrebbero fare un incontro con le associazioni, indicando gli step da raggiungere.
Situazione finanziaria generale
I fondi per fare tutto ci sono, poiché con la legge 222 il Ministero ha definito una buona programmazione economica.
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