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Report dal primo incontro

Report dal primo incontro

Uno spazio al femminile per dialogare dei propri sogni, delle passioni, dei progetti, ma anche delle difficoltà, delle fatiche che la vita procura e che, inevitabilmente, aumentano, quando ci troviamo a convivere con una malattia cronica,  come l’Emofilia.

Ventidue donne: madri, compagne, mogli, figlie e sorelle che da Nord a Sud si ritrovano  con la voglia di incontrare altre donne, di condividere.

Il gruppo che si forma, man mano che le persone arrivano, è composto, per la maggior parte dei casi, da donne  che non si conoscono; è un gruppo variegato per i contesti sociali, per l’età, le professioni e le implicazioni affettive delle relazioni, ma duttile e coeso nella voglia di comunicare e di ascoltare.

Una ricchezza di esperienze vissute spesso in solitudine, con dolore, ma anche con un’abbondanza di risorse, con la voglia di parlare con chi sai che ti comprenderà.

Molte volte il silenzio accompagna anche i contesti familiari, dove si tende a nascondere, a minimizzare, a non voler sapere e far sapere: soprattutto quando le complicazioni legate alle infezioni sono peggiori dell’Emofilia stessa.

Sono orgogliosa di far parte di questo progetto; nelle esperienze della mia città ho costatato tanto dolore oppure una diffusa tendenza a rifiutare la malattia.”

“Non potendo condividere il dolore, quanto peso ci portiamo dentro?”

“Il dolore e il senso di colpa mi avevano totalmente annientata… non esistevo più, non riuscivo a sentirmi donna…”

“Come figlie portatrici e sorelle di emofilici… quanto è difficile e faticoso sostenere il dolore dell’uno e il senso di colpa dell’altra.”

La nostra predisposizione alla cura e all’accudimento, frequentemente, mette in moto eccessivi meccanismi d’impegno, responsabilità, sensi di colpa, sentimenti che possono paralizzarci fino a colmare ogni ambito della nostra vita, senza lasciare spazio ad altro.

Questo atteggiamento induce ad identificarci come strumento della felicità altrui; in questo modo, tuttavia, ci allontaniamo dalla nostra soggettività e dal nostro valore in una abnegazione, che non giova alle persone che amiamo.

Valorizzare la nostra capacità di “cura e accudimento”, che si realizza con attenzioni e atti concreti, significa sviluppare la capacità di scegliere consapevolmente. In questo modo possiamo migliorare le nostre relazioni per creare quella reciprocità che diventa un vero e proprio terreno di arricchimento.

“Non possiamo essere solo mamme o donne malate d’Emofilia!

La giornata è stata ricca di stimoli, suggestioni in un clima di fiducia libero da giudizi: la comprensione reciproca ha permesso un primo piacevole e delicato contatto.

Tutte hanno espresso un alto livello di consapevolezza, un grande desiderio di coinvolgere e comunicare con altre donne nei diversi ambienti di provenienza.

“Se necessario, le donne dipingono cieli azzurri sui muri della prigione… Se il raccolto viene distrutto, subito si rimettono a seminare. Le donne mettono porte dove non ce ne sono, le spalancano e le varcano verso una vita nuova”.

 “Donne che corrono con i lupi”.


Clarissa Pinkola Estes 

“ Ti accolgo… Ti porto nel cuore… Ti rispetto… Ti lascio andare!”

Appuntamento a Settembre per chi c’era e per chi vorrà aggiungersi!

Grazie a tutte!

Finestra Rosa è un progetto realizzato con il contributo di Bayer S.p.A.