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Posizione di FedEmo sulla proposta di modifica n.96.28 (testo 2) al DDL n.2448

Posizione di FedEmo sulla proposta di modifica n.96.28 (testo 2) al DDL n.2448

FedEmo ha appreso dell’avvenuta recente presentazione di un emendamento al Ddl Bilancio 2022, prima firmataria la senatrice De Petris, con il quale viene proposta l’abolizione del divieto, attualmente in vigore, di sostituibilità automatica tra farmaco biologico di riferimento e un suo biosimilare e tra farmaci biosimilari. Nello stesso emendamento viene inoltre proposto che, nelle procedure pubbliche di acquisto per farmaci biologici e biotecnologici, possano essere posti in gara nel medesimo lotto principi attivi differenti, inclusi i biosimilari di ciascun farmaco originatore che EMA o AIFA abbiano dichiarato aventi le stesse indicazioni terapeutiche, e che siano stati oggetto di valutazione di equivalenza terapeutica da parte di AIFA.

Tale proposta ci allarma, dal momento che, laddove accolta, potrebbe costituire un pericolo rispetto al mantenimento della continuità del trattamento, della personalizzazione della cura e della non equivalenza terapeutica tra i prodotti in uso per il trattamento dell’Emofilia, principi che riteniamo essenziali al fine di garantire la migliore assistenza ai pazienti.

Abbiamo pertanto inviato una nostra nota alla senatrice, ai membri della XII Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato, della XII Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, al Ministro della Salute, al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai capigruppo di Camera e Senato di tutte le forze politiche motivando le ragioni della nostra preoccupazione e chiedendo alla politica di fare un passo indietro rispetto alle misure proposte con l’emendamento in questione.

La nostra nota si conclude con il passaggio che riportiamo di seguito per generale conoscenza:

“… Chiediamo pertanto con urgenza ai rappresentanti del Governo e ai membri di tutte le forze parlamentari (e in particolare a chi tra loro si occupa specificatamente di politiche sanitarie) di contrastare una misura in grado di costituire un potenziale importante fattore di rischio per la salute stessa di pazienti la cui vita risulta già fortemente impattata da una patologia rara, cronica e invalidante, potendoli privare di fatto del diritto alla miglior cura possibile sancito a chiare lettere dalla Costituzione della nostra Repubblica.

Come FedEmo, desideriamo ribadire con fermezza che siamo e saremo sempre pronti ad opporci in ogni sede a provvedimenti che pongano a rischio l’accesso alle più indicate opzioni terapeutiche e pregiudichino la qualità di vita delle migliaia di pazienti che rappresentiamo.”