Qualche osservazione a caldo sull’annunciato Decreto Legge che fisserebbe in dieci anni il termine per la domanda di indennizzo legge 210/92 e garantirebbe l’accesso alla transazione di cui alle leggi 222 e 244 del 2007 a tutti i danneggiati che ne hanno fatto richiesta.
Per avere un’adeguata cornice di riferimento è possibile leggere l'[download id=”53″] [PDF: 112 Kb] di rassegna stampa, pubblicato su “il Sole 24 Ore” il 12 aprile 2011.
Prima di esprimere un vero commento bisogna aspettare che il decreto legge venga effettivamente approvato.
E’ importante poi considerare come trattasi di un decreto legge che va poi necessariamente convertito in legge, altrimenti dopo 60 giorni decade: il risultato potrà quindi dirsi raggiunto solo a legge di conversione approvata.
Il primo punto dell’annunciato decreto legge riguarda i termini per presentare domanda per l’indennizzo legge 210/92 che passerebbero da 3 a 10 anni (dalla scoperta del virus) anche per i contagiati da epatite (come già per quelli da HIV): si tratterrebbe di modifica importante e positiva.
Il secondo punto dell’annunciato decreto legge riguarda l’accesso alla transazione di cui alle leggi 222 e 244 del 2007: l’approccio sarebbe quello di ammettere tutti coloro che hanno presentato istanza di accesso (coi “requisiti base”, immagino…), concedendo loro un indennizzo.
Quindi evitando valutazioni su prescrizione o altri aspetti in diritto.
Ritengo che un provvedimento che riguardi tutti, “preliminare” e avente forza di legge, possa servire ad evitare la complessità e i rischi di una procedura impostata su “due binari” (non prescritti ammessi subito e prescritti con un decreto salva-prescritti); se davvero il Ministero intende procedere come illustrato nell’articolo citato si tratterrebbe di una semplificazione notevole.
Restano da chiarire e valutare alcuni punti (importi, modalità di pagamento, etc.), ma lo farò a decreto pubblicato (e se pubblicato…).
Avv. Marco Calandrino