Le considerazioni di Gianna Bellandi, la psicoterapeuta che “modera” gli incontri nell’ambito del progetto Finestra rosa.
Carissime,
questi spazi al femminile mettono a confronto esperienze soggettive diverse nei vissuti e nei ruoli ma i racconti esprimono un alta intensità emozionale, finalmente è possibile dirsi senza quel controllo che spesso la malattia impone.
Il racconto della donna che ha vissuto come sorella l’aggravarsi del fratello ha dato suggestioni, spunti di riflessione per tutte l’iper protezione che soffoca, la depressione che impedisce, sono temi che toccano la vita di tutte.
L’iniziale diffidenza della diversità dei ruoli, alcune donne pensavano che l’essere madri poco si conciliasse con l’essere mogli, compagne figlie o sorelle, nel dispiegarsi dei racconti
si è dissolta per lasciare spazio ad una comprensione che vede il mondo femminile simile negli atteggiamenti della responsabilità, nel peso del farsi carico, nei gesti della cura, nell’ansia di sostenere fino a dimenticare se stesse.
Le parole generano suggestioni, entrano e muovono con forza o con soave delicatezza determinano consapevolezze e cambiamenti improvvisi; come il bambino che dice: “Mamma tu non sorridi mai!”
Le esperienze che determinano i cambiamenti di vita hanno spesso una delicatezza incredibile, non sono esplosioni vulcaniche, quello che inonda di luce nuova l’esistenza
è senza grandi strepiti ma silenzioso morbido intimo ed è proprio questa intimità fatta di sfumature che caratterizza l’essere femminile.
Vi abbraccio con affetto,
Gianna
Finestra Rosa è un progetto realizzato con il contributo di Bayer S.p.A.
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