NYC Marathon: una sfida per il paziente emofilico è uno degli argomenti affrontati da Luigi Piero Solimeno in occasione della XI Giornata Mondiale dell’Emofilia.
NYC Marathon: una sfida per il paziente emofilico
L.Solimeno°; E.Santagostino*; M.Messina**; A.Dragani***; M.E. Mancuso*; D.Bestetti°; E.Boccalandro*; E.Forneris**; I.Danesi*
° UOSD Ortopedia e Traumatologia, Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico – Milano
* Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi Bonomi – Milano
** Centro di riferimento regionale per le malattie emorragiche e trombotiche ereditarie in età pediatrica – AOU Città della Salute e della Scienza – Torino
*** UOSD Centro emofilia, malattie emorragiche e trombotiche congenite – Centro Regionale delle Malattie Rare del Sangue e degli Organi Ematopoietici – Pescara
Progetto promosso e sostenuto da Fondazione Paracelso Onlus
L’obiettivo del progetto è verificare quale sia l’impatto dell’attività fisica di endurance sull’outcome ortopedico, ematologico e psicologico di pazienti emofilici sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore.
È uno studio multicentrico (Milano-Torino-Pescara), nel quale sono stati arruolati cinque pazienti con emofilia A (tre gravi, un moderata, un lieve) in passato sottoposti ad interventi chirurgici di protesi di ginocchio (tre, di cui un bilaterale), una protesi d’anca e un’osteotomia.
Inoltre due pazienti con emofilia A lieve sono stati coinvolti solo nella raccolta dati.
L’équipe che sviluppa il progetto è composta da: un chirurgo ortopedico, tre ematologi, una psicologa, due fisioterapiste e una specialista in scienze motorie, sport e salute.
Il monitoraggio dei pazienti verrà effettuato mediante valutazioni cliniche, strumentali, funzionali, ematologiche/test di laboratorio, atletico – sportive, psicologiche a tre, sei, nove mesi e poco prima della competizione.
Il training è stato personalizzato e costruito sul paziente, composto da sessioni di running, ma anche da nuoto, trekking in montagna, bici, esercizi di rinforzo muscolare.
Il programma è inoltre integrato e completato con sedute di fisioterapia.
Il risultato atteso? Che tutti i pazienti possano tagliare il traguardo della NYCM!