Lo scorso 9 aprile si è tenuto il secondo incontro di Finestra Rosa per l’anno 2016. La macroarea comprendeva Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia e Liguria.
Canzone Primaverile
Escono allegri i bambini
dalla scuola,
lanciando nell’aria tiepida
d’aprile,tenere canzoni.
Quanta allegria nel profondo
silenzio della stradina!
Un silenzio fatto a pezzi
da risa d’argento nuovo.
G.Lorca
Questo in natura è il tempo del germoglio, che racchiude in sé tutta la forza vitale, l’entusiasmo, la spinta verso la vita del seme che sta per nascere.
9 aprile a Torino Elena con la sua gentile disponibilità apre la porta a Finestra Rosa, secondo incontro del 2016. Il gruppo eterogeneo è costituito da nonne, mamme mogli, sorelle ed abbiamo avuto due mascotte: una ragazzina di dodici anni e per la prima volta ha partecipato un maschio, il suo fratellino di 6 anni. Un gruppo colorato con tante sfumature da quelle più tenere a quelle più intense delle donne adulte e mature, come la sottoscritta che ha festeggiato le sue 63 primavere con questo gruppo dai preziosi colori che assumono le esperienze della vita. L’esperienza dell’emofilia mette in discussione cambia le relazioni! La malattia traccia una rete complessa di significati; ci costringe a ristrutturare il nostro mondo cognitivo, emozionale e affettivo. A Torino è emerso come l’emofilia mette in moto un periodo di crisi nel rapporto di coppia, nell’educazione dei figli, nella scelta e nella consapevolezza di procreare.
Le parole chiave sono crisi e generatività.
La parola crisi non è simpatica, rappresenta un momento difficile, duro, spiacevole, e se ne farebbe volentieri a meno. Crisi in greco significa “separazione, scelta”. L’etimologia di crisi deriva dal verbo greco krino = separare, in senso più lato, quindi, discernere, giudicare, valutare. Nell’uso comune il termine crisi assume quasi sempre un’accezione negativa. Ma possiamo coglierne anche una sfumatura positiva in quanto un momento di crisi, cioè di riflessione, di valutazione, di discernimento, può essere un’opportunità positiva per trasformare e per migliorarsi, per diventare più consapevoli e sentirsi più coraggiosi. Perché affrontare una crisi implica coraggio e risorse. E’ proprio nei momenti difficili che è necessario credere in se stesse. Lo psicologo canadese Albert Bandura definisce l’autostima come “il sistema immunitario della coscienza”. Così come il sistema immunitario serve a difenderci dalle malattie, l’autostima consente di affrontare le situazioni critiche con più forza e determinazione. Sappiamo che le relazioni, e quindi anche le storie d’amore, possono finire, ma in alcuni momenti la crisi della coppia e la separazione sono particolarmente difficili: – con quattro figli , due quali emofilici, la fine di un matrimonio costringe ad affrontare un complesso processo psicologico di elaborazione della perdita di una relazione d’amore importante, il fallimento di un progetto di vita e la privazione di tutte le rappresentazioni psicologiche legate ad esso.
Un momento difficile, e talmente doloroso da mettere in crisi il ruolo genitoriale che può perdere quell’autorevolezza che non riesce a contenere con fermezza affettiva i figli che prendono il sopravvento con capricci e prepotenze espressione di un disagio relazionale. Ma la persona che ha condiviso la sua esperienza è riuscita a vivere ed elaborare tutte le emozioni dolorose che hanno accompagnato la rottura del rapporto, è uscita dalla separazione più forte, riappropriandosi dei sentimenti di autostima, riscoprendo le proprie risorse e capacità proprio perché ha gestito una situazione molto complessa che inizialmente le appariva insostenibile. E’ riuscita a riprendersi il ruolo genitoriale e contenere la sofferenza del figlio con determinazione e autorevolezza.
Nel gruppo è emerso il difficile compito genitoriale e la consapevolezza che l’impegno cresce quando si scopre una patologia cronica come l’emofilia. Quando i bambini sono particolarmente indisciplinati, non seguono le regole, non si applicano, protestano su tutto, hanno la pretesa di volere tutto e subito, non tollerano avere dei rifiuti, fanno capricci per qualsiasi cosa; questo spesso deriva da un eccessivo permissivismo dei genitori, che proteggono molto il bambino, impedendogli di avere frustrazioni; anche perché l’emofilia comporta di per sé dei limiti per cui alcuni genitori non vogliono provocare ulteriori reazioni negative, con le regole e i limiti che possono provocare il pianto o il capriccio del bambino. Esiste confusione tra prestare attenzione al bambino e viziarlo: è necessario occuparsi, aver cura del bambino, ma può risultare negativo essere a sua disposizione per qualsiasi cosa o al momento sbagliato, per esempio quando deve imparare a giocare da solo o con altri coetanei, oppure dopo che si è comportato male. Se sarete sempre a sua disposizione, non imparerà ad aspettare o a risolvere i piccoli problemi da solo.
L’ultimo argomento, ma non d’importanza, è stato il valore del concepimento, quale scelta consapevole di una coppia nel mettere al mondo una creatura. Generare indica un’azione continua nel tempo, per quanto imprevedibile nei suoi risultati. Proprio per questo il generare apre al senso pieno della vita e della sua imprevedibilità. Generare è essenziale anche per la società, perché porta alla maturazione di un senso comune che sprona all’innovazione e alla gestione responsabile della libertà. Parlare di generatività , significa considerarci portatrici di benessere verso la realizzazione del nostro potenziale umano e della nostra espressione armonica. È una visione che, oltre a rafforzare le competenze delle persone, si rivolge alla loro domanda di significato, alle loro esigenze più profonde, al desiderio di essere capaci di cogliere la nostra positività, per un benessere integrale.
Voglio ringraziare le nostre 2 mascotte la bambina per l’attenta e interessata partecipazione e il fratellino per il rispetto e la delicata presenza, un grande riconoscimento alla mamma di queste due creature per il coraggio e la forza, a Elena per l’ospitalità, e a tutte le altre per il calore l’accoglienza, la disponibilità, l’accettazione reciproca.
Un affettuoso abbraccio,
Gianna Bellandi