Roma, 20 maggio. Anche questa giornata è stata caratterizzata dal clima confidenziale, che contraddistingue i nostri incontri. Le problematiche mediche, relazionali e psicologiche, sono confluite in condivisioni di esperienze professionali e personali.
CERCARE UN NUCLEO CALDO per trovare quell’abbraccio che non si incontra per caso; un nucleo caldo in cui rifugiarsi quando le prove della vita sono difficili e faticose, per ritrovare la connessione con la nostra forza interiore con quel nucleo profondo che c’è in ogni donna e che racchiude tutte le nostre potenzialità.
L’esperienza dell’emofilia mette in discussione cambia le relazioni! La malattia traccia una rete complessa di significati; ci costringe a ristrutturare il nostro mondo cognitivo, emozionale e affettivo. L’emofilia può mettere in moto un periodo di crisi nel rapporto di coppia, nell’educazione dei figli, nella scelta e nella consapevolezza di procreare. E’ stato considerato il valore del concepimento, quale scelta consapevole di una coppia nel mettere al mondo una creatura. Generare come azione continua, costruttiva nel tempo, per aprire al senso pieno e della vita e della sua imprevedibilità. Generare non è strettamente legato alla maternità; è essenziale per sviluppare, far fiorire la propria vita individuale e di relazione; e anche per la società, perché porta alla maturazione di un senso comune che sprona all’innovazione e alla gestione responsabile della libertà.
Parlare di generatività significa considerarci portatrici di benessere verso la realizzazione del nostro potenziale umano e della nostra armonica espressione. È una visione che, oltre a rafforzare le competenze delle persone, si rivolge alla loro domanda di significato, alle loro esigenze più profonde, al desiderio di essere capaci di cogliere la nostra positività, per un benessere integrale.
Gianna Bellandi