C’è il rischio concreto di un esodo all’estero dei pazienti e dei loro familiari.
“Definire degli standard per l’accreditamento dei Centri italiani per la cura dell’emofilia è oggi una priorità urgente. Non vedendosi garantite le cure standard in Italia, i pazienti e i loro familiari saranno costretti ad ‘emigrare’ all’estero'”. Sono le parole di Gabriele Calizzani, presidente della Federazione delle associazioni dei pazienti emofilici (Fedemo), per chiedere che la Conferenza Stato-Regioni approvi senza ritardi, dunque nella prossima seduta del 19 febbraio, il documento sugli standard.
Il documento, spiega Calizzani a margine del Congresso europeo sull’emofilia in corso a Varsavia, ”che ha avuto l’ok da parte del ministero della Salute, è ora sul tavolo della Stato-Regioni. Se non sarà approvato – avverte – ci saranno conseguenza gravissime: assisteremo cioè ad un nuovo ‘pendolarismo’ dei malati prima da una regione a un’altra e poi, inevitabilmente, verso i paesi esteri”.
Perchè, chiarisce il presidente Fedemo, ”senza regole e standard per il funzionamento dei centri e la gestione delle terapie, non sarà garantita un’assistenza uniforme a tutti i malati sul territorio”. Ad acuire l’urgenza dell’approvazione di questo documento c’è la difficile situazione dovuta alla crisi economica: ”Le Regioni stanno già mettendo dei ‘paletti’ e il pericolo concreto – conclude Calizzani – è che i pazienti emofilici, nel nostro Paese, non abbiano più la possibilità di curarsi”.
Approfondimenti
Guarda l’intervista video a Gabriele Calizzani, presidente Fedemo (ANSA, 08.02.2013)
Fonte: ANSA.it
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