La profilassi, ovvero la somministrazione periodica 2 o 3 volte alla settimana di concentrati dei fattori carenti della coagulazione, ha radicalmente cambiato la storia dell’emofilia, riducendo notevolmente nei pazienti il rischio di gravi danni conseguenti alle emorragie, in particolare a carico delle articolazioni. Ma in Italia non esistono le condizioni oggettive per trattare in profilassi i pazienti.
Comunicato Stampa FedEmo [PDF: 208 Kb]