14 giugno 2012: “Every blood donor is a hero”. È lo slogan lanciato dalla WHO.Una giornata per sensibilizzare la cittadinanza affinché aumenti la consapevolezza della necessità di sangue sicuro e derivati del sangue. Una giornata per ringraziare tutti i donatori volontari.
L’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità è che tutti i paesi possano coprire interamente il loro fabbisogno basandosi sui donatori volontari entro il 2020.
Donare sangue è un gesto semplice e responsabile: una trasfusione di sangue salva la vita, migliora l’aspettativa e la qualità della vita di pazienti affetti da patologie potenzialmente letali, supporta complesse procedure mediche e chirurgiche. E in molti Paesi la domanda supera l’offerta e i servizi di raccolta affrontano quotidianamente la sfida di garantire che il sangue a disposizione sia sufficiente, assicurando nel contempo qualità e sicurezza dei prodotti emoderivati.
Nel dettagli:
- In 62 Paesi le cui scorte di sangue nazionale sono basate al 100% su donazione volontaria non retribuita.
- Ancora 40 paesi dipendono da donatori familiari o donatori retribuiti. In queste regioni del Pianeta, Stati Uniti compresi, meno del 25% delle scorte di sangue proviene da donatori volontari e non retribuite.
Da qui il claim per la campagna 2012, in vista della Giornata Mondiale del Donatore di sangue: “Ogni donatore di sangue è un eroe”. Pur riconoscendo l’eroismo silenzioso e non celebrato di chi salva vite umane ogni giorno attraverso la donazione del sangue, il claim incoraggia con forza le persone di tutto il mondo a donare il sangue volontariamente e regolarmente.
Ognuno di noi può diventare un eroe nel donare il sangue.
Perché il 14 giugno? Il giorno scelto lo si deve a Karl Landsteiner che nacque il 14 giugno del 1868. Landsteiner nel 1909 scoprì i quattro gruppi sanguigni umani e per questo nel 1930 ricevette il Nobel per la Medicina.
Il comunicato stampa della WHO [PDF: 344 Kb]
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